Ci sono strumenti per finanziare nuovi progetti di internazionalizzazione?

Molte aziende ci stanno chiedendo se e come potranno finanziare o ricevere contributi per sostenere i loro progetti di internazionalizzazione. Ci sono nuovi strumenti per finanziare le attività delle aziende esportatrici?

Se diamo retta alle dichiarazioni dei politici a partire dal Presidente Conte sull’assicurazione dei crediti delle aziende che operano all’estero, al Ministro Di Maio che ha lanciato il grande Patto per l’Export, e per finire al Presidente Bonaccini che ha deciso di riaprire per prime le filiere che hanno vocazione all’export, dovrebbe essere assolutamente sì la risposta, ma tuttavia al momento la risposta è: “NON ANCORA”.

I Ministri dell’Economia e degli Affari Esteri (che da fine 2019 p competente per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese) hanno annunciato un Piano da circa 400 milioni per sostenere l’export delle PMI, valorizzare il Brand Made in Italy all’estero, potenziare e rendere gratuiti alcuni servizi di ICE (comprese le Fiere all’estero prenotate e cancellare nel 2020), e infine hanno annunciato in pompa magna una piattaforma nazionale di fiere virtuali per realizzare le attività promozionali durante la crisi del Covid-19. Contemporaneamente a SACE sono state affidate risorse fino a 200 miliardi per strumenti di garanzia a sostegno dell’export, di cui almeno 30 riservati alle PMI. Infine, a SIMEST è stata affidata la conversione dello strumento 3.9.4 per l’accesso diretto delle PMI finanziamenti a fondo perduto.

Però al momento ci sono pochi veri finanziamenti a fondo perduto o in forma di voucher, che possono arrivare direttamente nelle tasche delle imprese e rilanciare i progetti di esportazione.

Tranne pochi residuali bandi POR FESR, la realtà è che si è giunti alla fine della programmazione europea 2014-2020, quindi le Regioni più virtuose, si trovano in una fase in cui hanno poche risorse da destinare a nuovi bandi per le imprese.

In Emilia-Romagna nel 2020 usciranno bandi per finanziare le imprese direttamente e altri bandi speciali per l’Expo Dubai, posticipato a ottobre 2021, ma con dotazioni economiche molto ridotte.

In Veneto quest’anno sono previste altre 2 call del classico strumento 3.4.2 Por-Fesr, a cui forse sarà aumentata la dotazione economica.

In Lombardia rimangono attivi i supporti per le fiere e la partecipazione ad Expo Dubai.

Per ovviare a questa scarsità di risorse, l’Emilia-Romagna ha richiesto ufficialmente alla Commissione Europea di rinviare la nuova programmazione di un anno e rifinanziare gli strumenti della vecchia programmazione, per avere risorse e strumenti pronti per erogare subito risorse alla imprese. Tuttavia, non c’è ancora un riscontro ufficiale a questa richiesta.

In questo periodo le risorse messe a disposizione dallo Stato, Regioni e del Sistema Camerale, sono state dirottate nella stragrande maggioranza dei casi verso strumenti per il sostegno della liquidità delle imprese, e facilitare l’accesso al credito in “contro-garanzia” attraverso i Confidi.

A proposito di questo, le PMI che stanno beneficiando o lo faranno in futuro di sovvenzioni pubbliche di misure eccezionali e transitorie che gli Stati Membri attivano a sostegno dell’economia (es: sovvenzioni globali fino ad un massimo di 800.000 €, prestiti agevolati a tassi ridotti, e copertura di costi di garanzia), gli aiuti saranno da considerarsi COMPATIBILI con altri contributi pubblici beneficiati in regime de minimis. Infatti, la Commissione europea, in occasione della crisi scaturita dalla pandemia Covid-19, ha ammesso fino al 31/12/20, la deroga al regolamento sui limiti agli aiuti di Stato.

Quindi, le aziende che beneficiano di sovvenzioni pubbliche, accesso al credito agevolato, garanzia al credito, NON dovranno andare in diminuzione del plafond di 200.000 € per contributi pubblici da considerare nell’ultimo triennio precedente alla concessione.

Contributi a fondo perduto permettono di rafforzare
i progetti export delle PMI

Tra i Bandi con finanziamenti a fondo perduto che potranno essere pubblicati da Stato, Regioni e il Sistema delle Camere di commercio per sostenere progetti di internazionalizzazione delle imprese, si possono già ipotizzare dei rilevanti cambiamenti nelle spese ammissibili, che sono figlie del nuovo contesto in cui dovranno operare le imprese esportatrici nel mondo post Covid-19:

  • tanti strumenti prevederanno aiuti per favorire la “transizione al digitale” delle PMI esportatrici;
  • le ultra incentivati spese per azioni di web-marketing, posizionamento sui marketplace, campagne di promozione sui social media, creazione di e-commerce, digitalizzazione
  • dei servizi, aggiornamento e traduzioni linguistiche dei siti web.
  • le spese per la partecipazione a Fiere internazionali in Italia diventeranno sempre ammissibili;
  • la partecipazione a Fiere all’estero sarà una attività concessa, ma non obbligatoria;
  • incentivate le spese per la partecipazione a Fiere Virtuali e ad eventi di B2b meeting online;
  • spese per missioni outgoing e incoming di buyer saranno meno rilevanti, fino a quando ci saranno restrizioni alla circolazione delle persone;

Ma la più rilevante delle novità, riguarda i VOUCHER del MISE, che saranno pubblicati probabilmente nel 2020 per sostenere le imprese dopo la crisi Covid-19, assegnando contributi a fondo perduto alle PMI che intendano stipulare contratti a 3 tipologie di consulenti:

  1. VOUCHER TEMPORARY EXPORT MANAGER: ci sarà la 3a edizione del TEM MISE dopo il 2015 e 2017, probabilmente con criteri simili;
  2. VOUCHER DIGITAL MANAGER PER L’EXPORT, che supportano le consulenze nella pianificazione e implementazione dei progetti di posizionamento sul web, presenza su marketplace, campagne promozionali digitali, sistemi di lead generation e mail automation.
  3. VOUCHER E-COMMERCE, che supportano le consulenze per l’attivazione e il potenziamento di e-commerce, in lingua straniera, con l’obiettivo di arrivare direttamente ai clienti stranieri;

Quindi, seppur con mille difficoltà nel prossimo anno ci saranno tante opportunità per finanziare i progetti delle aziende esportatrici, e si conferma, soprattutto in questa fase post Covid-19, la necessità per le imprese di integrare la attività di “Export Analogico & Digitale”.

Integrazione tra le classiche attività “analogiche” di ricerca buyer o clienti finali, e le nuove attività “digitali” per generare e attrarre lead qualificati e segmentati. L’integrazione di queste azioni complementari deve partire sin dall’analisi di mercato, dalla definizione della strategia e correre parallela nelle fasi di implementazione delle attività di sviluppo.



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