Bando Architettura Rurale – Emilia Romagna

L’Avviso Pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale promosso dalla Regione Emilia-Romagna ha una dotazione di  28.765.741,18€ ed ha la finalità di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale regionale. L’intervento mira a migliorare la qualità paesaggistica del territorio, a favorire il trasferimento di buone pratiche, l’implementazione di soluzioni innovative anche tecnologiche per migliorare l’accessibilità delle strutture.

I principali obiettivi che si perseguono con tale intervento sono:

  • Preservare i valori dei paesaggi rurali storici attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni della cultura materiale e immateriale e al mantenimento e ripristino della qualità paesaggistica dei luoghi;
  • Promuovere la creazione di iniziative e attività legate ad una fruizione turistico-culturale sostenibile, alle tradizioni e alla cultura locale.
TIPOLOGIE DI PATRIMONIO CULTURALE OGGETTO DI INTERVENTO 

Le tipologie di architettura rurale sono individuabili negli edifici ed insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio.

Rientrano in questa definizione:

  1. Edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, caseifici, scuole rurali, ecc.), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico- costruttive e nei materiali tradizionali impiegati;
  2. Strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, bassi servizi, essiccatoi, forni, pozzi, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);
  3. Elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali, edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc

N.B. Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati 

IMPORTO FINANZIABILE

Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto , il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000,00 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%.
Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000,00 euro.

Il contributo è concesso nel rispetto del regime “de minimis“.

BENEFICIARI

Possono presentare domanda di finanziamento persone fisiche e soggetti privati profit e non profit che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale. Essi devono dimostrare di avere la piena disponibilità di godimento dell’immobile per almeno 5 anni successivi alla conclusione dell’operazione finanziata.

INTERVENTI FINANZIABILI

Gli interventi proposti dovranno essere idonei a generare un tangibile miglioramento delle condizioni di conservazione e produrre un positivo impatto in termini di valorizzazione del patrimonio edilizio rurale.

La destinazione d’uso, così come il titolo di proprietà, possesso o detenzione, va mantenuta per almeno 5 anni successivi alla conclusione dell’operazione.

I finanziamenti dovranno essere finalizzati alla realizzazione di interventi che abbiano come oggetto opere materiali riconducibili alle seguenti tipologie:

  • Risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati, ove opportuno, ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica nonché volti all’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • Interventi di recupero funzionale e riqualificazione di immobili accatastati nella categoria F/2 (unità collabente) finalizzati ad un utilizzo con permanenza di persone e relativa riqualificazione della categoria catastale;
  • Interventi di manutenzione del paesaggio rurale;
  • Allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole.
SPESE AMMISSIBILI

Verranno presi in considerazione unicamente interventi aventi una soglia minima di investimento di 20.000 €

Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  1. Esecuzione di lavori o per l’acquisto di beni/servizi, compreso l’acquisto e installazione di impianti tecnici;
  2. Acquisizione di autorizzazioni, pareri, nulla osta e altri atti di assenso da parte delle amministrazioni competenti;
  3. Spese tecniche di progettazione (ivi comprese quelle per la stesura di un piano di gestione ove previsto), direzione lavori, coordinamento della sicurezza e collaudi, opere d’ingegno, nel limite massimo del 10%;
  4. Imprevisti (se inclusi nel quadro economico);
  5. Allacciamenti, sondaggi e accertamenti tecnici;
  6. Spese per attrezzature, impianti e beni strumentali finalizzati anche all’adeguamento degli standard di sicurezza, di fruibilità da parte dei soggetti disabili, piattaforme e ausili digitali alla visita;
  7. Spese per l’allestimento degli spazi in cui si svolgono le iniziative, per materiali e forniture, spese di promozione e informazione;
SCADENZE E PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

La procedura d’istruttoria delle domande ricevute è valutativa a sportello, in base all’ordine cronologico di arrivo. Invio domanda entro il 30 settembre 2022

L’intervento dovrà essere avviato entro il 30 giugno 2023 e concluso entro il 31 marzo 2025 con attestato da certificato di regolare esecuzione, ovvero collaudo.

 

 

 

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